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venerdì 27 giugno 2014

La delicatezza degli SPS: croce e delizia...

Finalmente ho potuto effettuare un altro ordine di coralli duri a polipo corto (SPS), la vera ragione per cui ho iniziato questa avventura.
Si tratta di coralli delicatissimi, animali splendidi che sono in grado di ripagare un lavoro di mesi con colorazioni spettacolari che, al contempo, possono andare perdute nel giro di poche ore!
Talmente esigenti da richiedere condizioni di equilibrio e stabilità in vasca ineccepibili.
Talmente delicati da soffrire dei minimi sbalzi dei valori (temperatura, pH, salinità, concentrazioni...), al punto da rappresentare la prova vivente della veridicità della legge di Liebig!
Abitare in Sardegna, dunque, è l'ennesimo scoglio nell'allevamento di questi splendidi animali, perchè essi devono superare lo stress di un trasferimento che deve avvenire in tempi rapidissimi.
In pratica, la spedizione aerea (la più costosa) è d'obbligo per aumentare le speranze di sopravvivenza.
Superare le 24 ore di viaggio, fuori dalla vasca e in condizioni meteo ideali, nella migliore delle ipotesi si tradurrà statisticamente nella perdita del 50% degli animali (e ci sarà andata bene!).
Ma non finisce qua...
Ammesso e non concesso che gli animali superino il trasporto e giungano nelle vostre mani in condizioni di apparente integrità, ciò non scongiurerà alcune evidenti difficoltà:
1) nell'acclimatare gli ospiti ai valori della vasca;
2) nel rassegnarsi a lunghi periodi di attesa per ritrovare i colori di quando li avete ordinati perchè completamente "smarronati";
3) nello scongiurare processi di bleaching o RTN.
Tutte le mie esperienze hanno messo in evidenza questi aspetti: nonostante un'acclimatazione ben condotta ho perso degli animali e visto soffrire altri. In particolare i due giorni successivi all'inserimento in vasca sono significativi di un possibile inizio di fenomeni di ritiro e morte del tessuto dovuti allo stress mal sopportato.
Ho recuperato molti degli animali sofferenti che oggi, dopo mesi dall'inserimento in vasca, hanno nuovamente un tessuto spesso e in salute.
Certo, i colori sono ancora assenti (anche se il marrone è un colore!) ma per quelli c'è tempo.
L'importante ora come ora è assicurarsi di avere salvi i coralli scelti e inseriti, anche solo piccole porzioni di essi. Infatti, sebbene a rilento, ricresceranno!
La sfida è quella di salvarli, accudirli e fornire le migliori condizioni di crescita per un optimum che si manifesta con crescite rigogliose e colori meravigliosi, quasi come avvenisse in natura nel loro habitat.
Vi lascio con le fotografie degli animali inseriti ieri, così che si possano notare i colori assenti e la sofferenza di alcuni rami.
Il prossimo passo' Bombola di CO2 e reattore di calcio in funzione!

Acropora tenuis verde. Evidenti le zone sofferenti qualche ora dopo l'inserimento in vasca.
Sempre la tenuis verde. Come si nota, per fortuna, l'animale non ha tirato dal basso. Speriamo continui a resistere in questo modo, perchè il recuperò sarebbe di sicuro migliore.
Acropora tenuis crema punte celesti completamente "smarronata".
Acropora cytherea bianca/rosa con polipi verdi. Anche questo animale mostra sofferenza evidente, con perdita di tessuto in alcuni rami (in alto a sinistra) e perdita di colore.
Acropora spp., gentile omaggio ricevuto con l'ordine degli altri coralli. Questa acropora, purtroppo, ha perso tessuto dal basso e da alcuni rami posteriori. Spero si riprenda ma ci sono ottime probabilità Sono curioso di sapere che animale si cela dietro ad un colore insignificante e piccoli polipi bianchi appena accennati.
Acropora spp. Anche questo animale è da identificare. Ho deciso di acquistarlo perchè possiede un tessuto di un giallo ocra particolare, con polipi verdi e crescita verde/blu. Chissà come diventerà in vasca con i miei valori!
Stylophora pistillata "shocking pink". Bellissimo animale che sembrerebbe in salute.
Stylophora pistillata "milka". L'unico animale che appena messo in vasca, nonostante sia giunto spezzato in due e schiacciato dagli altri nel pacco, ha spolipato completamente! Meraviglioso.

domenica 15 giugno 2014

Caldo estivo e refrigerazione dell'acquario di barriera: via col vento!

Arriva il caldo e devo confrontarmi con un problema che attanaglia tutti gli acquariofili del mondo: l'eccessiva temperatura in vasca!
Problema che, per la vasca, potrebbe anche essere deleterio, basti pensare che per aver toccato i 29°C tutti i miei coralli (non tanti a dire il vero) hanno immediatamente perso quel poco di colore che avevano...
Alcuni acquariofili rispondono alle temperature eccessive impostando ed utilizzando dei refrigeratori. Questi apparecchi sono sicuramente performanti, probabilmente molto più accurati di altri termostati di minor costo ma, come intuibile, dispendiosi nell'acquisto e nel mantenimento.
Hanno però dalla loro anche il fatto di non impattare sull'evapotraspirazione della vasca come nel caso di una ventilazione superficiale.
Non inserisco fotografie di refrigeratori per non fare pubblicità! Al loro posto metto una splendida fotografia di Valeria Mameli che ritrae mia figlia Matilde mentre passeggia serena con il suo amato "Bimboccio"

Matilde e Bimboccio lungo il viale
Altra alternativa è quella di utilizzare delle ventole tangenziali collegate ad un termostato. Le ventole tangenziali sono sicuramente molto performanti ma hanno dalla loro un assorbimento elettrico non proprio contenutissimo (meno comunque del refrigeratore), un'estetica orripilante e deturpante e, infine, il solito effetto evapotraspirativo.

Ancora, il caldo si combatte anche con le "ventoline da pc", acquistabili già assemblate oppure passibili di "fai da te".
Le ventoline, sebbene pecchino in potenza, sfruttano il contingente numerico (se ne trovano anche a 6 vie) per la performance del raffrescamento senza incidere troppo sulla bolletta!
Inoltre, sono sicuramente meno rumorose dei sistemi sopraccitati, più economiche e se ne trovano di particolarmente interessanti con discreti valori di rpm.

Nel mio caso ho optato per le ventole a 6 vie appena descritte. 
Il mio progetto ha previsto l'acquisto di 2 sistemi di ventole (un totale di 12) e di un unico termostato.
Questo è il JBL Cool Control, semplice e discreto anche se non proprio dotato di una sonda precisissima (per avere 25 gradi in vasca devo impostare un valore di 23°C).

Il termostato JBL non è dotato di alimentatore, bensì utilizza quello delle ventole connesse e funge, in pratica, da interruttore aggiunto.
Dal momento che il nostro hobby è anche "fai da te", ho acquistato volutamente un unico termostato per comandare entrambi i sistemi di ventole! L'unico inconveniente nel fare questo è che l'alimentatore connesso è potenziato per un solo set di ventole, dunque nell'alimentarne due notiamo una piccola perdita di potenza e di velocità di giri delle ventoline.
Questo fatto, oltre che ovviabile acquistando un alimentatore leggermente più performante, ha dalla sua il fatto che le ventole si accendono e spengono all'unisono e sono ancor più silenziose: minore velocità di rivoluzione = minor rumore!
Per poter connettere entrambe le ventole al termostato è necessario assemblare un moltiplicatore di prese DC 5. Niente di complesso, basta avere connettori (una femmina e due maschi), un cavo (il mio è anche schermato), un saldatore con dello stagno e circa 8 euro in tasca!

A voi, dunque, l'ardua sentenza!
Nello scegliere il sistema giusto bisogna considerare tanti fattori, tra cui la climatizzazione del locale in cui è la vasca.
Inoltre, usarne anche due contemporaneamente mica è vietato! Io per adesso mi godo i miei 25°C in vasca contro i 30 in casa!!!