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sabato 31 agosto 2013

LGr1401

La tecnica della vasca annovera tra le sue fila lo splendido reattore di calcio in oggetto!
Si tratta di un modello apparentemente sovradimensionato per il litraggio della vasca, scelto per non porre futuri limiti all'inserimento di coralli sps.
Acquistato in un mercatino online verrà testato per bene ad avvio della vasca. Si, avete capito bene! L'intenzione è quella di mettere da subito in funzione il reattore per un semplice motivo: utilizzare l'acqua del mediterraneo (di per sè mediamente con concentrazione dello ione attorno a 420 mg/l) richiederà una diluizione per arrivare alla corretta salinità. Detta diluizione inevitabilmente porterà il valore di calcio al di sotto di 400 mg/l (prevediamo 380 circa)... Per tale motivo cercheremo di tarare il reattore in modo da aumentare costantemente (sebbene di pochissimo) la concentrazione. Tutto questo aiuterà a mantenere i valori del sistema costanti il più possibile, anche e soprattutto durante la maturazione, eleggendo lo sviluppo di alghe superiori antagoniste delle famigerate filamentose.
Ciò, parallelamente alla presenza di un refugium algale ed all'utilizzo di un pH controller dovrebbe dettare tempi e modalità ottimali per la maturazione di un sistema complesso che parte (lo ripetiamo) con la prevalenza di rocce e sabbia morte...
Si tratta di una sfida ma vedremo... Di certo non vi è fretta, dunque la partenza è incoraggiante!!!

sabato 17 agosto 2013

Vano tecnico

Come anticipato posto le fotografie del vano tecnico sito in una piccola soffitta proprio sovrastante l'angolo della vasca.
L'importanza di questo ambiente è cruciale perché permette di risparmiare molto spazio utile in sump e di alloggiare impianti delicati in separata sede...
La scelta è di posizionarvi: futura bombola di CO2; impianto di osmosi; batteria da auto 12 volt (minimo 50 ampère) per l'unità di backup.
Ecco a voi le fotografie del vano.



Come potete notare tutto è stato disposto dentro un mobiletto per evitare che la tecnica si riempia di polvere e si bagni viste le condizioni non ottimali delle tegole! Anche se, bisogna riconoscerlo, l'aerazione naturale della soffitta aiuterà a disperdere eventuali vapori prodotti dalla batteria di recupero.
Da notare che lo scarto dell'osmosi è indirizzato direttamente dentro uno dei serbatoi di accumulo, evitando così la perdita di preziosa acqua. Lo scarto, sebbene più ricco in sali rispetto all'acqua di rete, viene così diluito e non altera le caratteristiche qualitative dell'accumulo: anche se  non è usuale bere l'acqua di rete ci si attaccano comunque gli elettrodomestici!!!
Infine, una piccola menzione al funzionamento del sistema di rabbocco automatico. L'impianto osmotico a 4 stadi, sito in questo vano ha un problema inerente al collegamento con il galleggiante posto in sump al piano inferiore. Quest'ultimo comanda l'elettrovalvola connessa all'impianto subito dopo i primi 2 stadi di filtrazione (a 5 micron e a carboni) e subito prima del passaggio del flusso in membrana. Il principale problema dei dispositivi a bassa tensione è il dimensionamento della sezione dei cavi che è direttamente proporzionale alla somma della loro lunghezza (legge di Ohm). Nella mia situazione la somma della distanza è di circa 10 metri. Applicando formule facilmente reperibili anche in rete, dovendo alimentare una elettrovalvola con un basso amperaggio (1,67 A) e voltaggio, si è optato per un cavo da 1,5 mm2 di sezione.
La situazione si ripeterà con la batteria del sistema di backup, la quale però avrà un elevato amperaggio. Per evitare un importante calo di tensione i cavi scelti hanno una sezione di 3 mm2... Per il momento ho potuto testare la funzionalità del solo sistema di rabbocco e tutto va a meraviglia!
Si conclude così una prima fase di costruzione e rifinitura.
Giusto per intenderci, posto le foto della struttura e della sump con una prima ipotesi di posizionamento della tecnica esistente.


 Come sempre: STAY TUNED!!!

mercoledì 14 agosto 2013

Acqua, gas e luce! E non solo...

Inizio settimana roboante per il progetto!!!
Ci si avvia alla conclusione dei lavori che, causa stop vacanziero, ipotizzo per fine settembre...
Come da titolo, si intuisce che in questi giorni si è provveduto (sempre in compagnia dell'immancabile Michele!) a collegare e collaudare gli impianti.
Non dimentichiamo, inoltre, il rivestimento in cartongesso idrofugo che sarà mia premura verniciare quanto prima.
Di seguito Michele impegnato ad avvitare le ultime viti...


Oggi stesso ho carteggiato le rifiniture e stuccato gli ultimi piccoli particolari, come ad esempio l'angolo tondeggiante.
Altro lavoro eseguito con Michele è stato il posizionamento del sifone di condensa in qualità di scarico per lo schiumato dello skimmer (unicamente in caso di assenza prolungata) e di troppo pieno antiallagamento per la sump.

I cavi che si vedono serviranno a collegare il galleggiante del sistema di rabbocco e il safety connector per l'unità di backup.
Si è optato per sezioni di 1,5 mm2 per i cavi del galleggiante e di 3 per quelli al safety.
Il tutto ospitato in una piccola soffitta che è divenuta vano tecnico e che mostrerò in un post apposito dopo aver effettuato una bonifica completa dalla polvere!

LUCE
Un altro importantissimo tassello è stato quello di posizionare la plafoniera (anche se ancora in maniera provvisoria) con 2 barre filettate da 16 che sporgono di una 50ina di cm ed entrano nel muro per una 20ina. Le barre saranno tassellate chimicamente e messe in bolla.
La plafoniera (la cui luce è IMPRESSIONANTE!!!) sarà rivestita da una struttura in legno a mo' di cassetto, il tutto per coprire alla vista antiestetici cavi e barre. In questo modo otterremo un effetto di sospensione e rifinitura degno del progetto (o almeno speriamo!).
Contemporaneamente, ho collegato anche 2 multiprese (notissime ed utilizzatissime nelle sump degli acquariofili italiani) e rivisto la coibentazione e la pannellatura della struttura.
Eccole accese con il coibentante in loco.

E dopo la pannellatura con il PVC espanso.


ACQUA
Ho collaudato l'impianto di osmosi, anch'esso sito nel vano tecnico, che sarà comandato da una elettrovalvola da 12 volt collegata ad un interruttore attivato dal galleggiante.
Tutto è filato liscio! 1 litro in 9 minuti (l'autoclave garantisce 2,5 bar di pressione nella mia rete).
 
GAS
CO2 sita ugualmente nel vano superiore e testata con diffusore contabolle!!! 
Il tutto funziona perfettamente!!!


Che altro posso aggiungere... Forse, visto che oggi è una giornata molto speciale per la mia città, il più classico degli auguri sassaresi: A ZENT'ANNI!
E adesso tutto è nelle mani del falegname, mentre io studierò le misure della sump e del refugium...
Dunque, WAITING FOR THE CARPENTER!!! STAY TUNED!!!

mercoledì 7 agosto 2013

Rivestimento interno...

In attesa che venga lunedì (giornata impegnativa per i lavori di rivestimento esterno della struttura, passaggio tubi e cavi, collegamento dell'elettrico, fissaggio di barre sospensive per la plafoniera, collegamento osmosi e scarico di condensa per lo skimmer), mi sono dilettato nel pannellare l'interno della struttura per coprire il "giallo acceso" dello stirene.
Ho scelto come materiale un PVC espanso di colore nero, vista la facilità nella lavorazione e nell'assemblaggio (tutto rigorosamente ad incastro e senza colla vinilica!).


 

Come si può notare l'effetto è gradevole nonstante le imperfezioni. In ciò aiuta certamente il colore nero che ricalca quello della struttura.
Il tappettino di appoggio grigio, invece, è di gomma rigida insonorizzante.
A questo punto non resta che aspettare... Una volta ultimati i lavori di lunedì potrò finalmente chiamare il falegname per gli ultimi "ritocchi" prima di cominciare a piazzare le vasche!!!
La sump sarà verosimilmente una 55x40x35/40h, mentre ancora devo decidere le dimensioni del refugium di Chaetomorpha. Quest'ultimo, infatti, dovrebbe essere almeno 1/10 del volume lordo della vasca principale, nel mio caso almeno una 40ina di litri. Pensavo ad una 40x30x40h (48 litri lordi) da poggiare su una mensola interna...
Vedremo più avanti il progetto!
STAY TUNED!!!