La situazione dei cianobatteri in vasca era oramai diventata insostenibile e andava fatto qualcosa.
Lasciate perdere chi vi dice che se i cianobatteri compaiono in vasca c'è una ragione specifica, ciò per esperienza vi porterà solamente a spendere soldi inutilmente, potenziando il movimento o cambiando il parco luci, senza venirne a capo.
I cianobatteri, che sono BATTERI e non ALGHE, compaiono sul nostro pianeta una cosa come 3 miliardi e mezzo di anni fa! Si adattano ad ogni condizione e difficilmente se arrivano vanno via.
L'unico modo per contrastare i cianobatteri è la loro estinzione tramite un agente antibiotico o disinfettante. STOP.
Esempi di come era la vasca, invasione in atto! |
Anche i vetri cominciavano ad essere colonizzati |
Non solo la sabbia bensì anche la rocciata presenta zone invase. |
Interessante la presenza di due specie verosimilmente differenti del genere Cyanobacteria: una appare rossa e vellutata, l'altra marrone e filamentosa. |
Al giorno d'oggi è comparso sul mercato un prodotto davvero molto efficace, il Chemiclean, che svolge un'azione selettiva nei confronti di questi indesiderati ospiti.
Il prodotto, venduto in confezione da 2 grammi, appare come una candida polvere che deve essere sciolta in acqua e versata in acquario dopo aver eliminato momentaneamente carboni attivi o resine ed aver assicurato una forte ossigenazione.
Perché una ossigenazione in vasca?
Molti possono pensare che l'ossigeno sia indispensabile per favorire un'azione di ossidazione da parte del preparato. Dal mio punto di vista ciò è completamente errato!
L'ossigenazione deve, al contrario, essere aumentata perché eliminando i cianobatteri si elimina una forte componente di ossigenazione della vasca. Esatto, i cianobatteri producono ossigeno e i batteri nitrificanti hanno necessità di ossigeno. Ergo, se non si vuole generare un disequilibrio importante in vasca bisogna fare in modo che la reazione avvenga gradualmente, assicurando un apporto supplementare di ossigeno.
Dopo le prime 24 ore dal dosaggio lo skimmer è oramai incontenibile (salvo ridurre al minimo l'effetto venturi chiudendo l'aria della pompa), per cui è opportuno "sbicchierare" onde evitare riempimenti immediati del bicchiere stesso e al contempo favorendo la forte ossigenazione richiesta.
Particolare della reazione di schiumazione dello skimmer: da notare che non ho mai modificato l'apertura dell'aria del venturi che, nel mio settaggio, era a tre quarti. |
La sump si riempie di schiuma. |
Particolare del livello della schiuma in sump dopo le prime 24 ore. |
A 48 ore la reazione comincia ad esercitare il massimo effetto e si consiglia un'attenuazione con un cambio del 20% del volume netto di acqua della vasca. Così facendo lo skimmer diviene nuovamente gestibile, si può reinserire il bicchiere e rimettere carboni o resine.
Si sente di qualcuno che ritarda il cambio d'acqua. Lo sconsiglio fortemente. I motivi sono semplici:
1) coloro che commercializzano il prodotto dicono chiaramente in etichetta di fare il cambio dopo 48 ore del 20% del volume netto di acqua della vasca e, se lo scrivono, avendo loro sperimentato il prodotto, ci saranno serie ragioni che vanno oltre la superficialissima osservazione dell'acquariofilo medio che "non fa il cambio perché ci sono ancora i ciano"! Per cortesia...;
2) gli animali dopo 48 ore vanno in sofferenza, evidente nelle Pocillopore e tenuis e in alcuni LPS come Euphyllia (almeno da mia osservazione);
3) con nuova acqua apportiamo equilibrio e diluiamo (oltre ad asportare con l'acqua vecchia eliminata) al contempo inquinanti organici che possono essersi accumulati in vasca, soprattutto se lo skimmer è stato sbicchierato;
4) ci sarebbero chissà quante altre ragioni per cui è meglio seguire le indicazioni della casa madre, ma mi fermo a queste tre, più che ragionevoli, che dovrebbero essere sufficienti a suffragio del cambio.
Particolare di uno sei polipi dell'Euphyllia parancora che è diventato un palloncino! L'animale mostra segni evidenti di insofferenza al trattamento trascorse 48 ore. |
Nel caso in cui i ciano non siano completamente scomparsi a 5 giorni dal trattamento è necessario ripetere. Qualcuno lo fa subito, qualcuno aspetta un mese. Io lo farei (e forse farò) immediatamente se gli animali non sono in grossa difficoltà, onde evitare che i ciano riprendano a moltiplicarsi.
Suggerisco di seguire sempre le indicazioni riportate, di non sottodosare mai il prodotto, di non usarlo come metodo preventivo e di non aspirare i ciano dalla vasca ma di lasciarli stare e vedere se il prodotto li ha eliminati tutti o meno! Ora motiverò tutte queste mie indicazioni.
Chemiclean: le verità nascoste?
Come tutti i batteri che si rispettino, anche i cianobatteri possono andare incontro a fenomeni di resistenza ai farmaci. Il Chemiclean è un farmaco, tanto che in Italia non è commercializzato perché, altrimenti, dovrebbe essere sottoposto a validazioni da parte degli enti e delle commissioni preposti.
Dunque, dosare di meno è l'errore più comune che si possa commettere e che porta, inesorabilmente, alla forte possibilità di incontrare fenomeni di resistenza. Ecco perché non sottodosare e non dare alla carlona dosi minime a scopo preventivo che non servono a un bel niente!
Parliamo di dosaggio. L'unica cosa certa che il Chemiclean offre è la dose. Una dose molto ben determinata, ovvero un cucchiaino per ogni 38 litri. La diluizione fa sì che sia ben nota la concentrazione del farmaco in acqua. A cosa serve questo?
Da qui si apre un discorso estremamente interessante che nasce da mie riflessioni personali e non da analisi certe. Dunque, vi è sempre il beneficio del dubbio.
Il fatto che la dose sia certa mi fa credere che il Chemiclean sia un antibiotico. Non la forma di eritromicina che dichiarano non essere presente (esistono altri composti dell'eritromicina, non solo il succinato), ma un'altra forma o un altro antibiotico.
Perché credo sia un antibiotico?
Anzitutto, per il motivo della non commercializzazione in Italia, come prima spiegato.
In secondo luogo per l'effetto mirato nei confronti dei cianobatteri in base ad una dose certa. Infatti, tutti i batteri possiedono uno spettro di sensibilità o resistenza a differenti farmaci: questi sono comunemente noti come antibiogrammi (nel caso dei saggi antibiotici). Quel che può contraddistinguere un microrganismo da un altro è la differente sensibilità ad uno o più farmaci. Quando facciamo un antibiogramma per un germe che alberghiamo nel nostro organismo questo viene letto dal medico che, sulla base di dosaggio inferiore, costi limitati, eventuali nostre intolleranze, ecc. fa la prescrizione.
I saggi di resistenza e sensibilità agli antibiotici sui cianobatteri sono ben noti nel mondo scientifico, visto che i ciano rappresentano una potenziale minaccia per la salute pubblica. Essi sono in grado di secernere tossine e di rendere non potabile l'acqua destinata al consumo umano. Inoltre, possono rappresentare degli ottimi indicatori sulla presenza o meno di farmaci in un corpo idrico.
Se si vuole approfondire la ricerca basta consultare i motori specifici quali Pubmed o Web of Science (Knowledge) e si aprirà un vero e proprio mondo.
Detto questo, dato il dosaggio come unica cosa certa (oltre che non è di eritromicina succinato), credo che la base su cui il prodotto agisca sia proprio il cut-off di concentrazione del farmaco: è teoricamente possibile somministrare un antibiotico ad una dose tale da uccidere solo alcuni batteri e non nuocere ad altri. Questo è il caso del Chemiclean, la cui dose è letale per i cianobatteri ma non sufficiente per danneggiare i batteri nitrificanti e denitrificanti della vasca.
Mi riprometto, eventualmente, di avviare sperimentazioni in laboratorio se avrò tempo. Il protocollo sarebbe già chiaro nella mia mente e se qualcuno volesse sperimentare può contattarmi.
Infine, come detto non aspirerei i cianobatteri con i cambi per assicurarmi che il prodotto abbia eliminato tutti i microrganismi dal mio sistema. Se permanessero, invece, procedere al ridosaggio.
Infine, come detto non aspirerei i cianobatteri con i cambi per assicurarmi che il prodotto abbia eliminato tutti i microrganismi dal mio sistema. Se permanessero, invece, procedere al ridosaggio.
Perché non dichiarare che il Chemiclean contiene un antibiotico?
Anche questo è a mio avviso molto semplice. Si tratta di ovvie e giustificate strategie di mercato. Ipotizzate che si scriva sulla confezione "contiene eritromicina": chi di voi (soprattutto con DSB) lo comprerebbe? Chi lo avrebbe testato? Pochissimi credo.
Come spiegare a tutti che esiste un livello di dose del farmaco antibiotico al di sotto del quale si ha una selettività di azione? Corsi gratuiti di microbiologia? A che costo?
Meglio invece scrivere delle verità che tranquillizzano l'utente e lasciare le altre, appunto, nascoste!
Meglio invece scrivere delle verità che tranquillizzano l'utente e lasciare le altre, appunto, nascoste!
Detto questo posso fare un'affermazione: il Chemiclean è un prodotto eccezionale che funziona benissimo e vorrei averlo inventato io! Elimina una piaga per noi acquariofili e finalmente offre un'alternativa alle false credenze di fattori favorenti la proliferazione di questi organismi. Probabilmente è vero che una vasca che gira bene non ha cianobatteri, ma non è assolutamente vero che una vasca che gira molto bene non possa presentare un'invasione di questo tanto discusso e odiato ospite!
Scusate la prolissità, ma stavolta ci voleva!
Scusate la prolissità, ma stavolta ci voleva!
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