Come ho detto sin dal primo post del blog, vorrei esprimere il mio giudizio su tutto ciò che sperimento nella vasca.
Aprirò diversi post sulla parte tecnica per descrivere le mie impressioni su ogni componente installato e sulla performance ottenuta!
Vorrei cominciare con il prodotto in oggetto: Aiptasia X della Red Sea.
Premetto che all'inizio le aiptasie erano l'ultimo dei miei pensieri: come avrei potuto avere problemi di aiptasie partendo con il 90% del sistema sterile?
Il mio amico Michele ha sempre lottato nelle sue vecchie vasche (non nella bellissima ma sfortunatissima ultima vasca) con questi esseri subdoli, senza mai riuscire ad avere la meglio... Al punto che se parlaste mai con lui vi accorgereste che ha maggior timore delle aiptasie che delle turbellarie!!! E vi ho detto tutto. Proprio per questo motivo sin dal primo momento in cui abbiamo pensato alla realizzazione della vasca il monito iniziale è sempre stato: "Regola n° 1 le AIPTASIE MAI!". Dunque ho attentamente selezionato le rocce vive da inserire in vasca per fungere da inoculo del sistema... Ma evidentemente non troppo attentamente...
E proprio l'acquisto che reputavo più sicuro, nonché garantito dalla titolare (l'unico fatto in un negozio qua in Sardegna, il resto preso da utenti privati) si è rivelato fatale... Ancora oggi mi pento di quell'acquisto, ma se tornassi indietro penso che lo rifarei per tante ragioni...
Comunque pace... Oggi mi ritrovo con le aiptasie in vasca e la lotta contro questi esseri affascinanti è quotidiana.
Ho iniziato siringando con aceto di vino bianco i pochi individui appena nati, ma non ho ottenuto risultati soddisfacenti. Reputo controproducente questa pratica perché per avere la meglio bisognerebbe essere dei chirurghi, infilzando perfettamente il bersaglio e sperando che tutto il suo corpo vada in degrado... Questo è improbabile, soprattutto se le aiptasie sono piccole. Dunque il risultato più probabile è che ci si ritrovi la vasca con tanti piccoli esemplari sparsi qua e là!
Ho dunque compreso che la soluzione al problema passi per forza attraverso la lotta biologica, di questo sono sempre stato convinto.
Ho cercato Lysmata wurdemanni senza successo, Lysmata boggessi e altri mangiatori di aiptasie che avessero la capacità di arrivare e disinfestare il più recondito angolino della vasca, ma non ho mai avuto successo... Purtroppo aggiungerei, perché con loro adesso le aiptasie sarebbero un ricordo lontano!
Ho invece optato per l'acquisto del pesce Acreichthys tomentosus, a detta di molti un vero toccasana per debellare le aiptasie. In effetti il primo periodo che ha bazzicato per la vasca ha fatto (forse) il suo dovere, ma da quando le alghe sono sparite dalle rocce e sono emersi tanti piccoli esemplari di aiptasie lui è diventato completamente inutile! Infatti odia la corrente, di giorno se ne sta dietro la rocciata e la notte dorme...
Questa pessima esperienza mi conduce a pensare di cercare nuovamente gli anelati Lysmata (i boggessi in particolare), trascurando i nudibranchi come Berghia verrucicornis che, oltre a costare moltissimo, morirebbe dopo aver adempiuto al suo dovere... A meno che non mi capiti di pescarne una nel mio bellissimo mare della Sardegna! A quel punto potrei inserirla per poi cercare di liberarla nuovamente nel suo habitat: una sorta di catch and release!!!
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Berghia verrucicornis |
Nel frattempo, però, le bastarde si riproducono, hanno raggiunto anche il refugium, e sono minuscole!!!
Credo che questo sia il risultato dovuto alle siringate con aceto... Dunque, in attesa di inserire quantomeno un gamberetto nel refugium e due in vasca, ho deciso di tenere sotto controllo l'invasione utilizzando il prodotto della Red Sea Aiptasia X.
Devo dire che il prodotto fa il suo sporco lavoro con maggiore semplicità rispetto all'aceto, e di sicuro con maggiore efficienza ed efficacia. Usarlo è semplicissimo e se tutto va come dovrebbe dell'aiptasia non rimane più niente nel giro di 12 ore.
Anche il prodotto si dissolve rapidamente e non ho notato effetti su pesci o zooplancton: gli anfipodi ci sgazzano senza problemi!
L'unica cosa che ho notato è che l'Acropora aspera soffre al suo utilizzo e non saprei come mai solo questa specie (bisognerebbe fare un'indagine scientifica in merito). E soffre parecchio, nel senso che il tessuto si ritira completamente! Ma niente di preoccupante pare, perchè dopo poco riprende a "spolipare". Per il resto credo che il prodotto sia interessante e ci trovo un solo limite: non arriva ovunque! Per quanto riguarda la contestuale efficacia sull'arresto della dispersione delle planule non posso proprio esprimermi visto che lo utilizzo ad infestazione già in atto...
Dunque, se come me avete problemi con le aiptasie sono convinto che la soluzione esista e sia la seguente: lotta biologica e chimica contestuale!
Scegliete voi l'organismo da prediligere in vasca ma mi sento di sconsigliare il tomentosus nel caso abbiate intenzione di inserire in prevalenza SPS e, dunque, necessitiate di un certo movimento dell'acqua.